mercoledì 4 agosto 2010

Bruce Lee - La leggenda

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Eccezionale film documentario su un personaggio che è veramente una Leggenda, termine affatto eccessivo, non solo per essere stato il più grande lottatore di tutti i tempi. Il suo valore sconfina ben oltre le arti marziali. Persino pensare a Bruce Lee semplicemente come discepolo di Yip Man, il grande maestro cinese, personaggio storico ed anch'esso leggendario, è riduttivo, il che è tutto dire.

Il film ripercorre la vita di Bruce Lee dal primo provino in america nel 1965 fino alla tragica morte nel 1973 per edema cerebrale (sulle cause non c'è tutt'oggi chiarezza assoluta). Invito caldamente, appassionati o meno, sia a guardare il film che a leggere, come un romanzo breve, la pagina Wiki a lui dedicata, eccellente conferma di quanto il film racconta.

Ho da quando sono bambino, ex praticante di Judo (mannaggiammé e quando ho smesso!), un'ammirazione sconfinata per Bruce Lee. Era ovviamente infantile, istintiva, affascinata dai suoi film, tra i pochi che andavo a vedere allora al cinema, erano i primi anni '70, molti film di arti marziali arrivarono in occidente, una moda, quando però c'era Bruce erano di un altro pianeta. E' bellissimo vedere da grandi che non si è stati affascinati da un cretino, anche se avrei avuto tutte le giustificazioni del mondo è una soddisfazione. Dovevo rivedere questo film, non suo ma suo più di altri, visto in modo incompleto troppo tempo fa.

Si è troppo facilmente portati a pensare che fosse un picchiatore e basta se non se ne conosce la storia. Nulla di più falso. Bruce era fin da giovane una grande mente, studioso ed estremamente avanti per i suoi tempi. Pacifista, contrario all'uso delle armi, nei film Suoi la violenza doveva essere giustificata da eventi e mai gratuita. Durante la permanenza americana dovette combattere non pochi pregiudizi, tendevano a proporgli parti da "cinese" come piacevano ad hollywood, "quello che palla come un cletino pelché è cinese" mentre lui invece studiava filosofia, psicologia, fisica, meccanica, arti marziali antiche e moderne, stendeva sceneggiature, disegnava persino le scenografie. Il suo "stile senza stile" come amava definirlo, denominato Jeet Kune Do, non era un insieme di regole o dettami, era un arte dello spirito unita ad un allenamento fisico maniacale, uno stile che non preclude nulla. Alto 1,71 per 60 kg, le sue esibizioni di forza ancora oggi non hanno eguali, erano frutto di talento unito allo studio dei limiti fisici, Bruce cercava le dinamiche, applicava regole scientifiche, e si allenava mostruosamente, come nessun altro. Riporto da wiki quello che riusciva a fare:
  • La velocità di estensione del pugno di Lee nel colpire da un metro di distanza, raggiunse i cinque centesimi di secondo.
  • In alcune dimostrazioni, grazie al “pugno a un pollice”, Bruce riuscì a scaraventare all'indietro il volontario anche per alcuni metri.
  • Bruce riusciva a fare difficili piegamenti sulle braccia usando i soli pollici come punto di appoggio, a braccia protese in avanti (invece che nella postura classica a 'croce'). In più, celeberrimi sono i piegamenti che riusciva ad effettuare con il solo braccio destro, poggiando l'intero peso del corpo sulle punte dei piedi e su pollice ed indice della mano destra. Un esercizio questo che incluse nella sua dimostrazione a Long Beach nel 1964.
  • Bruce poteva mantenere un'elevata posizione a “v” per circa trenta minuti
  • In un film che è stato doppiato Dragon Flag, Bruce alza le gambe con le sue sole spalle restando sul margine di una panchina e sospendendo le sue gambe e il torso perfettamente in orizzontale a mezz'aria.
  • Bruce Lee era in grado di reggere un bilanciere con un carico di 35 kg tenendolo perfettamente diritto davanti a se con le braccia tese.
Quello che gli vedevi fare nel film era quello che realmente lui, e solo lui al mondo, era in grado di fare.
Insomma: UOMO ECCEZIONALE !

Dovette lottare molto come detto per imporsi nel Cinema. Alla fine tornò ad Hong Kong ed impose il suo grande realismo, unito ai contenuti, nei film di arti marziali, forse i soli che all'epoca si producevano lì. Ora da Hong Kong arrivano film di qualità eccelsa, ce n'è parecchi qui nel blog, e non è esagerato dire che Bruce è colui che ha sdoganato quel cinema, l'ha fatto uscire da rigidi temi, non a caso gli hanno dedicato un monumento. L'ultima mezzora di questo film sono i combattimenti che Bruce stava preparando per il film rimasto incompiuto "L'ultimo combattimento di Chen" a causa della sua scomparsa. Il film venne proposto ma con montaggio e scene sbagliate. John Little ha recuperato tutto il materiale possibile e ce le ha riproposte quelle scene che sono storiche, cercando e trovando gli innumerevoli appunti, note, disegni di Bruce per scegliere tra le pellicole quelle che sarebbero poi finite nel film. Bruce curava tutto del film, punti di ripresa, fotografia, scenografia, senza limiti. Scene fantastiche, quelle del combattimento con Kareem Abdul-Jabbar, suo allievo privato quando viveva in america, me le ricordavo ancora.

Ce ne sarebbero tante ancora da dire... terminerò con una carrellata di frame e di foto il mio omaggio.
Ancora 2 cose vorrei sottolinearle però.
La prima è che Bruce fece uscire il Kung-Fu dal ristretto ambito cinese. Uno dei motivi per cui in america dovette combattere coi cinesi lì presenti è che questi, comunità molto chiusa, non tolleravano che lui insegnasse ai non-cinesi quell'arte. Una limitazione intollerabile, Bruce comunque l'ebbe vinta e fu un successo importante per molti aspetti. Alla sua scuola convivevano tutte le razze e le etnie, non so se si percepisce l'importanza di questa cosa, erano gli anni sessanta, in alcuni stati d'america ai concerti musicali neri e bianchi erano divisi da fettucciato.
La seconda mi sta a cuore, riguarda la famosa serie televisiva che arrivò anche da noi, titolava Kung Fu, famosissima, con David Carradine. Nel film se ne fa menzione, ma non come si dovrebbe, allora pongo io rimedio. Fu un fenomeno televisivo mondiale, di enorme successo. Ebbene, fu interamente ideata da Bruce Lee, solo che l'idea che un cinese potesse diventare una superstar ad hollywood non andò giù. Fu un furto, gli rubarono l'idea ed il resto lo sappiamo. Sono stato uno dei fan di quella serie, ma da quando ho scoperto qualche tempo fa questa cosa al solo sentirla nominare m'incazzo di brutto!

Bon, due righe le ho dedicate con sommo piacere alla Leggenda: Bruce Lee. Questo film non può non risiedere con onore nel mio Olimpo personale.


11 commenti:

  1. Super Post per un super documentario di un super eroe. Altro che "Dragon - la leggenda di Bruce Lee"...

    P.S.
    Chissà se Bruce usava il power balance! :D

    Poi sul mio blog capirai...

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  2. ahah! letto... il power balance secondo me al suo polso si sarebbe sciolto per la vergogna :)

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  3. Mitico. Lo cerco. PS sono contenta di averti linkato.

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  4. PPS Nel senso, di averti linkato ANCHE in veste di recensore.

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  5. ciao Licia, grazie!
    be', questa è la "veste" che indosso quotidianamente, l'altro blog solo in occasioni particolari ;-)

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  6. Una delle dimostrazioni viventi che gli esseri umani hanno potenzialità pressochè illimitate.

    Grazie Bruce Lee, anche perche' senza di te non avremmo nemmeno avuto "Ken il Guerriero" ad allietarci i sogni, fantasticando di poterci intrufolare in una convention del PDL facendone esplodere gli invitati con un "Colpo delle Cento Mani di Hokuto".

    Detto questo, posso lasciarmi esplodere sotto il Pirellone.

    Addio

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  7. ahahah! Alessandro, m'hai fatto troppo ridere! :)
    però dai, un bel cinturone di candelotti di tritolo è più pratico e richiede molto meno addestramento :D

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  8. non sono tipo da Bruce Lee ma era decisamente ora di tornare a salutarti... Ciao Mitico robydick!!!! :D

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  9. ciao Nicola! grazie della visita :)
    non so se sei ancora in ferie, ma se ti riesce domani di passare c'è un film che è pane per le tue mandibole, credimi, ne sono sicurissimo.

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  10. Complimenti per il post e per aver ricordato il grande Bruce!
    Trovo inoltre molto interessante e bello che tu abbia ricordato anche la sua statura potremmo dire di studioso, oltre che di lottatore.
    Comunque, di uomo inquieto che si interrogava sul mondo e che non si faceva piegare da stereotipi di sorta.
    Ciao.

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  11. ciao Riccardo, grazie. ho voluto davvero omaggiare Bruce, se lo merita e l'appellativo di Studioso non stona affatto, hai detto bene.

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