venerdì 26 dicembre 2008

L'angelo ubriaco

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Capita che l'allievo sia più realista del re. Kurosawa in questo film manifesta palese tutta la sua ammirazione per il realismo italiano. Ambientazione a parte, sembra di vedere un film del primo De Sica, una fotografia da Rossellini, musiche (in parte composte dallo stesso regista) sontuosamente gotiche.
Non vuol essere una critica sminuente. Quest'opera è di valore storico assoluto.

Sanada (Takashi Shimura, un monumento del cinema jap) è un medico in una periferia post-bellica giapponese assai degradata, una specie di baraccopoli. Matsunaga (Toshiro Mifune, d'una bellezza apolide) è un bravaccio al servizio del "capo" di zona, assegnatario del quartiere, in attesa che esca di prigione Akada, suo "amico", forse...

Sanada è un medico straccione, si occupa di quest'area di diseredati guadagnando a stento da vivere e soprattutto non a sufficienza per bere tutto l'alcol che vorrebbe. Nonostante la persistente ubriachezza e il caratteraccio affatto cordiale è amato da molti, un vero Angelo dei poveri. La sua vita incrocerà quella di Matsunaga quando questi dovrà rivolgersi a lui per curarsi, e in questo rapporto di odio e riconoscenza si esplorerà la condizione di vita di questo popolo, in quel periodo.

Il Giappone è in una miseria nera. Una malattia la fa da padrona, come in altri stati malamente usciti dalla guerra: la tubercolosi. E' una malattia che consuma internamente e si manifesta esteriormente espettorando sangue laddove dovrebbe uscire solo aria o muco, proprio come la cloaca che, laghetto di miserabili, raccoglie attorno a sé chi vuole riflettere o solo giocare come i bambini ma che, sinistramente, gorgoglia dal suo fondo dei gas d'inquietante natura.

Tante sono poi, ancora, le riflessioni che possono scaturire, soprattutto se si conosce, anche un minimo, la storia e la cultura giapponese. Piccole frasi, pochi cenni e a volte anche qualche fotogramma trasmettono il dramma che la guerra è stata così come la rivoluzione che il popolo giapponese ha dovuto compiere per fare propri nuovi concetti. L'impatto con la cultura occidentale è stato traumatico.

Penso sempre che gli stati uniti hanno buttato 3 bombe letali su quel paese: le atomiche di Hiroshima e Nagasaki, certamente le più devastanti e quella psico-sociale di Mc Arthur, la più difficile da comprendere.

Film obbligatorio per un cinefilo.


2 commenti:

  1. Ottima recensione per un grandissimo film. Questa pellicola ha lasciato un segno profondo nel mio cuore. Complimenti.

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  2. grazie Shiokaze!
    è una rece degli inizi ma non meno appassionata delle attuali. ti sono grato per aver commentato e ricordatomi quindi questo meraviglioso film.
    ciao :)

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