mercoledì 15 agosto 2007

Jungle Fever

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Quinta opera di Lee dopo "mo' better blues" (non certo entusiasmante) e devo dire che stavolta ha fatto davvero centro, ha tirato fuori il meglio di sé: questo film è bellissimo.

Lui è un architetto afroamericano di buon successo, lei è di origini italiane e diventa la sua segretaria. Nasce un amore e con esso una marea di problemi.
Un bel pretesto per mettere a confronto due comunità "reali e vive" in quanto tali e in quanto orgogliose di esserlo, quella afroamericana e quella italoamericana, reciprocamente razziste in una battaglia tra gente storicamente emarginata dai "veri bianchi" che sono gli anglo-irlando-scozzesi-...-americani.

Eh, ci sarebbe davvero tanto da dire riguardo la "multirazzialità" americana, dalla convivenza non certo semplice perché, per quanto ci si sforzi, decenni o secoli di emarginazione, dalla schiavitù agli sfruttamenti più recenti, non sono così facili da cancellare.
Ma consiglio la visione del film, spiega benissimo la situazione, senza moralità e senza falsi messaggi.

GRANDE SPIKE LEE !!!


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