mercoledì 14 settembre 2005

I cento passi

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Cinisi (Palermo). Negli anni '70 un giovane ragazzo, che vive a "cento passi" dalla casa del boss mafioso Tano Badalamenti, animato dalla passione politica e dal desiderio di portare alla luce le nefandezze della mafia e staccarsi dal padre (da lui definito un leccaculo di Tano Seduto), comincia la sua lotta partecipando all'invasione pacifica del sito di costruzione dell'aeroporto di Punta Raisi in quanto le terre su cui l'aeroporto fi costruito furono espropriate ai contadini più avanti. Non contento dell'immobilismo del PCI, decide di fondare con dei compagni di lotta una radio, "Radio Aut", con la quale prova un po' a far aprire gli occhi ai suoi compaesani sui traffici del boss, utilizzando la satira con grandissima abilità.

Finchè si limita alla radio, Badalamenti lo lascia fare, le cose cambiano quando il giovane decide di candidarsi alle elezioni comunali per continuare la sua lotta politica, nello stesso giorno in cui viene ritrovato morto Aldo Moro, il boss inscena il suo suicidio.

Una storia vera, un bello spaccato della Sicilia degli anni '70, un film sulla mafia senza fronzoli, in cui appare, più che la forza incontrastabile della malavita, il desiderio di giustizia e di libertà del protagonista Peppino Impastato
tra l'altro un film anche ben diretto e ben recitato, decisamente interessante.


9 commenti:

  1. Spero apprezzerai un primo modesto commento alla tua prima recensione, da tempo ci pensavo, forse perché mi era sembrata un po' ... tiepida (?), anche se decisamente non negativa, intendiamoci. Amo molto questo regista e sarebbe troppo lungo oltre che noioso spiegare qui i perché. Forse i film di Marco Tullio Giordana non entraranno mai, anche a ragione, nel tuo Olimpo dei capolavori, ma poco importa, sono contenta che comunque ci siano.

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  2. più che accetta
    eh, ero agli inizi di "carriera", certo questo film davvero bello ed interessante merita di meglio.
    la lascerò comunque così come "ricordo", nello spirito del blog

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  3. e così hai dato vita a questo blog con i 100 passi...

    tanta stima.

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  4. sì nick, il film che mi ha aperto gli occhi sul cinema come mezzo di cultura diretta e popolare, oggi ne capisco le ragioni, all'epoca fu un inizio per gioco, istintivo... ogni volta che rileggo questa rece imberbe mi scappa una lacrimuccia.

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  5. Come apertura al BLOG complimenti...i CENTO PASSI è ! Aveva ragione Marco Tullio Giordana quando diceva che "Questo non è un film sulla mafia, non appartiene al genere. È piuttosto un film sull’energia, sulla voglia di costruire, sull’immaginazione e la felicità di un gruppo di ragazzi che hanno osato guardare il cielo e sfidare il mondo nell'illusione di cambiarlo. È un film sul conflitto famigliare, sull’amore e la disillusione, sulla vergogna di appartenere allo stesso sangue. È un film su ciò che di buono i ragazzi del ’68 sono riusciti a fare, sulle loro utopie, sul loro coraggio. Se oggi la Sicilia è cambiata e nessuno può fingere che la mafia non esista, ma questo non riguarda solo i siciliani, molto si deve all’esempio di persone come Peppino, alla loro fantasia, al loro dolore, alla loro allegra disobbedienza. " Mi piace piace la definizione di "allegra disobbedienza...non trovi? E comunque....altra domanda: la meglio gioventù???

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  6. splendido commento, concordo su tutto!
    mi manca "la meglio gioventù", è proprio una mancanza a cui dovrò rimediare

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  7. Non hai la MEGLIO GIOVENTU'! non hai la meglio gioventù! Male molto male....ahahahah:)

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  8. molto commovente il finale e bravissimo l'attore protagonista, un film davvero straordinario.

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  9. sì arwen. questa poi è la mia prima rece, ci sono affezionato :)

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